Gentili Amiche e Gentili Amici della comunità porthosiana,
diversamente da quanto comunicato meno di una settimana fa, siamo costretti a rimandare l’intera attività didattica.
La situazione generale non permette alle persone di trascorrere serenamente il tempo qui a Porthos.
Stiamo lavorando a un nuovo calendario sebbene non ci sentiamo ancora di confermarlo, vista la volatilità degli eventi.
Considerateci a disposizione per ulteriori dettagli e chiarimenti.
Vi ringraziamo sin d’ora per la pazienza e vi auguriamo giorni sereni.
matteo, roberto, greta, chiara, graziela, sandro

03Agosto2016
sandro sangiorgi
Il vino capovoltoÈ una raccolta di scritti che stiamo elaborando intorno a un testo centrale, La
dégustation géo-sensorielle di Jacky Rigaux, del quale abbiamo curato la traduzione e l’adattamento in italiano. Qualche anno fa, in un pezzo intitolato “Il mostruoso equivoco”, segnalavo il tentativo dei produttori convenzionali d’imporre a quelli naturali di spiegare la loro stranezza, quando era, ed è ancora, il contrario. Allo stesso modo, Rigaux, al quale si deve l’idea della degustazione geo-sensoriale, spiega che il modo di osservare e di valutare il vino deve essere capovolto, come se lo guardassimo da sotto, dalla terra, invece che da sopra, punto di osservazione di molti enologi e giornalisti che pensano al liquido senza badare alle sue radici e al rapporto tra la pianta e il contesto naturale che la ospita. Sentire la terra nel vino cambiando l’approccio della degustazione, questo significa geo-sensoriale. Il punto nodale è, quindi, recuperare il vino dal suo punto di origine, che è il luogo e non il vitigno.
monteporzio catone, foto di matteo gallello
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07Agosto2015
sandro sangiorgi
Il mio primo pensiero va a “Porthos racconta...” il nostro progetto didattico. Alle persone che a Roma e in tutta Italia hanno contribuito a organizzare corsi, seminari e singoli eventi; per non rifilarvi un elenco di nomi – ci sarà tempo anche per quello – ne scelgo due che rappresentano bene il meraviglioso e piccolo gruppo che ha lavorato in quest’ultimo anno, Pino Carone e Giovanna “Jo” Pascoli. La loro principale qualità? Sopportare me...
Avevo promesso che nel 2015 sarei stato più tempo possibile a Roma per dedicarmi a Porthos Trentasette, alla fine non è andata così. In primo luogo perché tenere delle classi sul vino è un pilastro della mia vita emotiva, intellettuale e monetaria, una condizione irrinunciabile.
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03Dicembre2014
sandro sangiorgi
Porthos 37, una scelta
Da mesi, mi porto dietro cose da scrivere. Ho borse di appunti, fogli, libri pieni di segni e pagine piegate, blocchi di ogni tipo. È vero, sul sito si possono leggere le numerose degustazioni dell’attività didattica, dalle quali scaturiscono le schede che a mano a mano stanno trasformando il modo di concepire la descrizione del vino, quasi una propedeutica al completamento del numero conclusivo della rivista. Ma l’ultima mia cosa pubblicata su www.porthos.it è il ricordo di Gigi Balestra e risale a prima dell’estate. A parziale giustificazione di tale assenza c’è il tempo trascorso in auto che non mi consente di prendere il ritmo della scrittura, condizione necessaria per provare a esprimere quello che ho dentro. Non è come una volta, quando alla fine di un viaggio, al pomeriggio prima di fare lezione, mi bastava aprire il computer e digitare: articoli per collaborazioni varie, i pezzi per Sale e Pepe e Cucina Moderna, le note sugli accostamenti, la corrispondenza, tutto andava via quasi senza sforzo. L’età ha la sua influenza, la stanchezza di ogni trasferimento pesa sempre di più, come del resto la difficoltà che accompagna l’impegno nella stesura di qualcosa che non sia un pensiero buttato lì. Troppo brevi le pause tra una partenza e l’altra, troppo alta la presunzione di voler scrivere un contenuto durevole. Troppo intensa, infine, l’impronta emotiva di ogni serata vissuta con le classi, al punto da riuscire a scaricarla solo in coincidenza con la successiva. L’ambizione di voler affiancare l’insegnamento a una scrittura per me soddisfacente appare talvolta un’utopia.

foto di giampi giacobbo
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22Maggio2013
sandro sangiorgi
Solforosa (quasi) zero
Consideratelo un appello.
Ormai non è più solo una moda, è un grosso equivoco, alimentato dall’ignoranza e dalla superficialità.
Mi riferisco al collegamento automatico che sempre più persone fanno tra l’assenza di solforosa aggiunta e l’essenza della naturalità.
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31Dicembre2012
sandro sangiorgi
È stato un anno di rinascita, per Porthos e per me. La sfida del libro è stata pesante, soprattutto nei suoi effetti successivi. Dunque, nonostante la soddisfazione di averlo condotto in porto, il 2011 si è rivelato un anno molto difficile. Eppure, proprio dalla sofferenza e dalla tristezza di molte giornate sono nati i germogli di una stagione piena com’è stata quest’ultima.
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